Attenti!
…Io e il Franco ne abbiamo vissute di avventure (mai troppe!)
Se non sbaglio era lo scorso 12 settembre, data del mio compleanno,
quando a sera inoltrata suona il telefono.
La suoneria è di quelle dedicate e recita l’ardito squillo di tromba dell’adunata
di battaglione!
Dritto sull’attenti porto l’ottone all’orecchio: è il collega che parla.
-“C’è la possibilità di un’incursione alpina di mezza giornata …cosa dici di…?”
Visto che la stagione ciclistica non è stata delle migliori e oramai volge a termine
non faccio neanche finire e rispondo “signorsì!”.
Non resta che rimpinguare lo zaino, ingrassare gli scarponi e attendere l’oraX.
Sveglia di buonora e arrivo dal Franco.
Ore 04.00 o forse prima: picchetto d’onore alla moka fumante e omaggio dei labari
ai caduti sul ‘Nardini riserva’. Per l’occasione ho con me la cartina delle “Pale di S.Martino”
…”te la senti?”. Ovviamente un buon Alpino non schiva mai le battaglie…risposta scontata!
I dati del problema sono ormai chiari: la miriade di stelle indica una buona giornata
davanti a noi, l’appello agli arti inferiori da presenti tutti e 6 gli elementi, l’ora di rientro
è fissata per le 12.30 a Breganze invitati da un nostro amico che inaugura la casa.
Lasciata la solita rosa rossa sul tavolo della cucina accanto alle gocce di caffè e allo
zucchero sparsi qua e la, strigliamo il mulo nero marchiato “W” e partiamo.
E’ sempre rilassante guidare di notte su strade deserte.
Arrivo a S.Martino di C. al parcheggio della seggiovia verso le 5.15 …non c’è un cane
e anche se ci fosse non si vedrebbe!
-“aspettiamo, partiamo?”
-“Il clima è ottimo ma è presto!”
-“No, no!!” dice il Franco “si vede benissimo, si va di là!”. Deciso!
Senonchè alla chiusura del bagagliaio si spegne anche l’ultimo lumicino e il “di là”
si trasforma in “di là dove?!?”
Dobbiamo prendere il 701 che ci porta a ColVerde (dove c’è l’arrivo della seggiovia
e la partenza della cabinovia) e dobbiamo affidarci all’intuito o meglio alla fortuna
per non imboccare il sentiero sbagliato.
Pianpiano gli occhi si abituano e le numerose stelle danno il loro contributo in lumen
cosicché si individuano almeno i segnali appena verniciati di bianco.
Ma ce ne sono 4 o 5 su ogni palo, quale sarà il nostro?
Ricorriamo alla tecnica Braill per leggere i numeri in bassorilievo e riusciamo
a non sbagliare!
Ben tre quarti d’ora in queste condizioni ma alle 06.15 intravediamo la CimaCoppi
del giorno, lassù oltre l’ultimo traliccio della cabinovia.
Il sole è arivato ed ora il passo si fa più deciso, la velocità raddoppia, triplica.
Sfrecciamo per ColVerde e ci teletrasportiamo al rifugio Rosetta (2581 slm)
1100 metri di dislivello in scioltezza! Ovviamente abbiamo fatto conoscenza
anche questa volta con gli abitanti del posto: non proprio vicini un commando di
caprioli in muta mimetica marciava in veloce ripiego dietro una cresta.
Ora il sole ha chiuso il suo cerchio e riscalda le rocce, mentre noi riscaldiamo
le fauci e agguantiamo il panino.
L’altra mano trae allo scoperto il fiasco di rosso imboscato,
e come cecchini addestrati lo facciamo secco con poche tirate!
Rancio ottimo e pronti alla partenza, ma l’olfatto estremamente sviluppato di
noi soldati ci porta dritti dentro il rifugio. Ma non per il medesimo aroma …
Io, infatti, intuisco la presenza di una giovane civile al comando del bancone del bar
mentre il Franco, che oramai è di un’altra specializzazione, punta dritto verso
la polveriera ripiena di “molotov” al rosolio, napalm fruttato e vari eteri tossici.
Non essendo attrezzati con l'essenziale kit anti NBC …foto ricordo, è meglio
andare !… non senza un ultimo controllo alle stupende “retrovie” del bancone!
Scivoliamo allegri dal rifugio, superiamo il passo “Val di Roda” e seguiamo il 702
giù per un tortuoso e ripido sentiero allorché ci superano due soldatesse in tenuta da
libera uscita. –“Saranno due infermiere dell’esercito della salvezza venute a soccorrerci”,
penso io. –“no, no; dai giubbetti inbottiti di una bella terza, sembrano più due Kamikaze”
esclama il Franco!
Certo è che queste due, chiunque siano, scendono di un passo tremendo e ci lasciano
di stucco indietro di metri!
Feriti nel masculo orgoglio, ci buttiamo all’inseguimento e per una mezz’ora buona
non abbiamo tregua.
Convinti di essere nel bel mezzo di una prova di resistenza con chissa mai quale
dolce premio manteniamo il ritmo forsennato con la bava alla bocca e lo sguardo fisso
sulla targa delle donzelle.
Ma d’un tratto la gara finisce!!
Non vincono loro, non vinciamo noi …vincono di sicuro i loro fidanzati che le stanno
attendendo dietro un vallone! Peccato!
Raffreddiamo i bollenti spiriti nel vicino “Nevaio della Pala” e proseguiamo sotto il
“Col dei Becchi”.
Le rocce lasciano il posto a un suggestivo paesaggio erboso:
Incontriamo presto la variante 702-24 che per mulattiera quasi piana ci paracaduta a
San Martino di Castrozza.
Ci sono i bagni a disposizione sotto la seggiovia e ne approfittiamo per ricomporci.
Siamo leggermente in ritardo ma … sia mai che passiamo per una località vip e non
ci concediamo una meritata birretta stravaccati a fianco di qualche ammanierata signora.
Parcheggio selvaggio in piazzetta privata di un lussuoso hotel e altezzosi ci infiliamo
nel centralissimo spaccio …la birra è servita: tracanniamo, agevoliamo i dollari e scappiamo.
Arrivo alla mensa di Breganze appena dopo l’una, ma in tempo per fare manbassa di tutto il
bendiDio riservatoci e accettare i “complimenti”da parte degli oltre 30 nostri camerati
presenti: -“bravi,così si fa!?” -“vergogneve!” -“anca pì tardi!?” –“sempre i soiti!”
…tutto nella norma! Mangia, bevi ...e non ti curar di loro!
Riposo!
Le due sentinelle
Re: Le due sentinelle
Saluti al mio amico TUME Compagno di naja del gatto
Per quanto riguarda te moreno....non nutro più nessuna speranza .......resterai per sempre ZITELLO e non puoi dire che non le ho provate tutte
Per quanto riguarda te moreno....non nutro più nessuna speranza .......resterai per sempre ZITELLO e non puoi dire che non le ho provate tutte
"The Cat"
Re: Le due sentinelle
Lasciata la solita rosa rossa sul tavolo della cucina accanto alle gocce di caffè e allo
zucchero sparsi qua e la
comunque e un grande