90 su 100
Inviato: martedì 1 settembre 2009, 8:38
Cari amici del ciclo, ciao a tutti!
Ultimamente ho abbandonato un po' la Dueruote per riprendere una vecchia ma amatissima passione:
Il Trecking
Ho avuto poco tempo per trasformare la gamba in vista del giretto effettuato questo weekend
ma devo dire che sono arrivato pronto all' appuntamento con una delle più belle vette dolomitiche:
Il Civetta
Ora per tutti coloro anche solo in parte amanti dell' ambiente alpino,
tenterò di descrivere il bellissimo percorso che ha impegnato me ed il mio amico questo weekend
Sono le 4 di sabato quando Franco si affaccia assonnato alla porta di casa... zaini affardellati,
un' occhiata alle stelle, un buon caffè e si va!!
in auto verso Agordo poi in località Listolade si svolta a destra (non prima dell' ultima tappa al bar
del paese per un' altro caffè).
Si parcheggia a "Capanna Trieste", sono le 06.15 ... è alba inoltrata, saltiamo dentro gli scarponi
(dotati di poderosa suola VIBRAN) e ... gambe in spalla!!!
Ci aspettano ore di cammino con ritmo spedito scandito dal collega
prendiamo il sentiero 555 fino al "Pian delle Taie" e poi il 558 con il quale aggiriamo
il poderoso piede della "Torre Trieste" e ci troviamo all' attacco della via ferrata "Tissi"
Sono ormai le 10 e il panorama rimargina ogni fatica:
il percorso ci ha offerto infinite varietà di piante, fiori e insetti;
attento! ... un grosso GalloForcello ci svernicia gli zaini ... mentre poco più su ci controlla
un branco di pacifici Camosci. Ci voltiamo e a 2 metri una famiglia di grosse marmotte indaga sui nostri movimenti.
Il silenzio delle dure rocce si accorda con il continuo cinguettio di decine di passeri
Ma ora basta romanticherie! E' ora della scalata!!
Un' ultimo controllo dell'attrezzatura:
e si parte .... si decolla quasi in verticale con pendenze certamente non ciclabili!
Alle 12.20 siamo in vetta! ... noto nel viso del mio amico una certa soddisfazione per aver raggiunto i 3220 mt
del comprensorio del Civeta, per me è la terza volta. Ci scambiamo il segno di pace
e ci ributtiamo di sotto perchè il tempo non promette niente di buono!
Per fortuna una seppur leggera grandinata ci coglie a pochi minuti dal Rifugio "Torrani" (2984 mt)
E' ora di sostare al calduccio, respirando l' accogliente atmosfera di un genuino bivacco alpino
e di consumare un ipercalorico pasto (polenta e formaggio fuso).
...Il tutto ovviamente annaffiato con un buon "rosso"
Quando il tempo sballa ci lanciamo verso valle (inseguiti dal gestore che ci raccomanda di
" n-dar xsò a tu-ta sensa spetar el tempasso").
Prendiamo la "via normale" (che vi sconsiglio di praticare con le rocce bagnate), saltiamo il
"Passo del Tenente" e inforchiamo l' Anello Zoldano (n°557).
Prima delle 18 siamo al "Rifugio Coldai" dove pernottiamo dopo aver riempito la pancia di nuovo carburante
Parentesi: questo rifugio, a mio personale parere, è un esempio di come le
troppo vicine funivie intasino ed inquinino l' ambiente tranquillo dei rustici bivacchi ...
accogliendo bande, anzi scorribande di "firmati" giovanotti vogliosi di passare qui una nottata
alternativa liberi di disturbare il riposo del prossimo
La domenica il clima è decisamente migliorato e per il ritorno ci attendono solo 4 - 5 ore di cammino.
dopo la colazione di rito ci infiliamo quindi nel "560" , sfioriamo il "Lago Coldai" e in un batterd'occhio
sostiamo al "Rifugio Tissi" ... simpatica e cordiale gestrice con un' altrettanto meritevole figliola!
Stupenda prateria verde intenso, pascolo incantato e mucche da primo premio alla fiera franca ...
e nuova sosta al "Rifugio Vazzoler"
Questo rifugio merita una visita accurata... non solo per la bionda gestrice dagli occhi azzurro mare ...
ma anche per la varietà di piante raccolte in un apposito giardino e classificate con tanto di nome scientifico.
Distando solo 1 ora e mezza dalla macchina rappresenta una culturale scampagnata di giornata
accessibile a tutte le famiglie
Quando ci chiedono da dove proveniamo, noi raccontiamo fieri del raggiungimento della cima del giorno prima
ma l' espressione del nostro interrogatore cambia repentina!
-"solo dei pazzi affrontano quel percorso con le previsioni meteo
che danno temporali 90 su 100 "
...non capendo cosa intendesse, ce ne andiamo pensando che tutta ieri di "matti" non ne avevamo visto
...e nemmeno di sani se è per questo...
Un' oretta di discesa e, giunti all' auto ci rendiamo conto di cosa c' era stato il giorno prima in quella zona:
un' ordinanza del sindaco addirittura ci vietava il ritorno a casa causa grossa frana in strada provocata
da un violento nubifragio ... era passata l' ira di Dio!
Per fortuna la Protezione Civile, al lavoro sin dalla mattina presto, ha aperto un passaggio e siamo
scesi indenni felici e contenti della missione portata a termine nel migliore dei modi
Un saluto a tutti e ... a piedi o in bici EVVIVA LA MONTAGNA
Ultimamente ho abbandonato un po' la Dueruote per riprendere una vecchia ma amatissima passione:
Il Trecking
Ho avuto poco tempo per trasformare la gamba in vista del giretto effettuato questo weekend
ma devo dire che sono arrivato pronto all' appuntamento con una delle più belle vette dolomitiche:
Il Civetta
Ora per tutti coloro anche solo in parte amanti dell' ambiente alpino,
tenterò di descrivere il bellissimo percorso che ha impegnato me ed il mio amico questo weekend
Sono le 4 di sabato quando Franco si affaccia assonnato alla porta di casa... zaini affardellati,
un' occhiata alle stelle, un buon caffè e si va!!
in auto verso Agordo poi in località Listolade si svolta a destra (non prima dell' ultima tappa al bar
del paese per un' altro caffè).
Si parcheggia a "Capanna Trieste", sono le 06.15 ... è alba inoltrata, saltiamo dentro gli scarponi
(dotati di poderosa suola VIBRAN) e ... gambe in spalla!!!
Ci aspettano ore di cammino con ritmo spedito scandito dal collega
prendiamo il sentiero 555 fino al "Pian delle Taie" e poi il 558 con il quale aggiriamo
il poderoso piede della "Torre Trieste" e ci troviamo all' attacco della via ferrata "Tissi"
Sono ormai le 10 e il panorama rimargina ogni fatica:
il percorso ci ha offerto infinite varietà di piante, fiori e insetti;
attento! ... un grosso GalloForcello ci svernicia gli zaini ... mentre poco più su ci controlla
un branco di pacifici Camosci. Ci voltiamo e a 2 metri una famiglia di grosse marmotte indaga sui nostri movimenti.
Il silenzio delle dure rocce si accorda con il continuo cinguettio di decine di passeri
Ma ora basta romanticherie! E' ora della scalata!!
Un' ultimo controllo dell'attrezzatura:
e si parte .... si decolla quasi in verticale con pendenze certamente non ciclabili!
Alle 12.20 siamo in vetta! ... noto nel viso del mio amico una certa soddisfazione per aver raggiunto i 3220 mt
del comprensorio del Civeta, per me è la terza volta. Ci scambiamo il segno di pace
e ci ributtiamo di sotto perchè il tempo non promette niente di buono!
Per fortuna una seppur leggera grandinata ci coglie a pochi minuti dal Rifugio "Torrani" (2984 mt)
E' ora di sostare al calduccio, respirando l' accogliente atmosfera di un genuino bivacco alpino
e di consumare un ipercalorico pasto (polenta e formaggio fuso).
...Il tutto ovviamente annaffiato con un buon "rosso"
Quando il tempo sballa ci lanciamo verso valle (inseguiti dal gestore che ci raccomanda di
" n-dar xsò a tu-ta sensa spetar el tempasso").
Prendiamo la "via normale" (che vi sconsiglio di praticare con le rocce bagnate), saltiamo il
"Passo del Tenente" e inforchiamo l' Anello Zoldano (n°557).
Prima delle 18 siamo al "Rifugio Coldai" dove pernottiamo dopo aver riempito la pancia di nuovo carburante
Parentesi: questo rifugio, a mio personale parere, è un esempio di come le
troppo vicine funivie intasino ed inquinino l' ambiente tranquillo dei rustici bivacchi ...
accogliendo bande, anzi scorribande di "firmati" giovanotti vogliosi di passare qui una nottata
alternativa liberi di disturbare il riposo del prossimo
La domenica il clima è decisamente migliorato e per il ritorno ci attendono solo 4 - 5 ore di cammino.
dopo la colazione di rito ci infiliamo quindi nel "560" , sfioriamo il "Lago Coldai" e in un batterd'occhio
sostiamo al "Rifugio Tissi" ... simpatica e cordiale gestrice con un' altrettanto meritevole figliola!
Stupenda prateria verde intenso, pascolo incantato e mucche da primo premio alla fiera franca ...
e nuova sosta al "Rifugio Vazzoler"
Questo rifugio merita una visita accurata... non solo per la bionda gestrice dagli occhi azzurro mare ...
ma anche per la varietà di piante raccolte in un apposito giardino e classificate con tanto di nome scientifico.
Distando solo 1 ora e mezza dalla macchina rappresenta una culturale scampagnata di giornata
accessibile a tutte le famiglie
Quando ci chiedono da dove proveniamo, noi raccontiamo fieri del raggiungimento della cima del giorno prima
ma l' espressione del nostro interrogatore cambia repentina!
-"solo dei pazzi affrontano quel percorso con le previsioni meteo
che danno temporali 90 su 100 "
...non capendo cosa intendesse, ce ne andiamo pensando che tutta ieri di "matti" non ne avevamo visto
...e nemmeno di sani se è per questo...
Un' oretta di discesa e, giunti all' auto ci rendiamo conto di cosa c' era stato il giorno prima in quella zona:
un' ordinanza del sindaco addirittura ci vietava il ritorno a casa causa grossa frana in strada provocata
da un violento nubifragio ... era passata l' ira di Dio!
Per fortuna la Protezione Civile, al lavoro sin dalla mattina presto, ha aperto un passaggio e siamo
scesi indenni felici e contenti della missione portata a termine nel migliore dei modi
Un saluto a tutti e ... a piedi o in bici EVVIVA LA MONTAGNA