Ti cambio la vita in 10 minuti
Inviato: lunedì 11 giugno 2012, 21:25
Ragazzi, oggi vi scrivo quello che mi è successo domenica, che non ha nulla a che vedere con le solite cronache. Della serie "La Fortuna è cieca, ma la Sfiga ci vede benissimo" e mi sono sentito pure preso di mira.
Andiamo con ordine:
Al Ritrovo siamo solo io e il Franky. Ci guardiamo in faccia e decidiamo subito di seguire il Team Parolin, per movimentare di più il giro. Leggermente in ritardo, ci raggiunge come un caccia il Fiore.
Due parole ci bastano per capire che il giro previsto sarà Cesen dal Combai . Il meteo non è eccellente, ma nemmeno da preoccuparci troppo. Anzi, in alcuni punti vediamo anche qualche raggio di sole.
....Stiamo arrivando sulla Feltrina, io davanti a tutti cerco di tirare il gruppo. Foratura alla posteriore. Cambio ruote alla F1, e ripartiamo. Il Team Parolin si avvantaggia ma ci aspetta. Arriviamo in zona Guia e cominciano le prime frustate. Siamo ai piedi della salita e siamo già belli al gancio. Tutti si avvantaggiano. Io aspetto il Fiore in leggero ritardo, e saliamo assieme, visto che lui l'aveva già fatta, mentre per me era un versante inedito. Mi conferma una salita di media difficoltà, con finale da Mandorlato, e poi leggero falsopiano di 3 km che portano a Pianezze, con totale assenza di vegetazione.
Eccoci all'ultimo tratto duro, nel frattempo qualche nuvola bassa ci fa compagnia. Arriviamo nel falsopiano, e comincia qualche goccia di pioggia. Il Fiore si ferma per mettersi la mantellina, io mi fermo poco dopo. Il Fiore mi passa e mi da qualche decina di metri.
Pochi metri, e foro per la seconda volta. Ora l'anteriore. Non so se ho preso un sasso o una buca, ma la camera scende immadiatamente. Mi rendo conto che sono abbastanza nella CaCCa. Senza camera di scorta, senza nessuno che mi può aiutare....e comincia a piovere. No, passano due del Team e mi faccio passare subito una camera. Mi metto all'opera, ma la pioggia comincia a diventare molto insistente. Sono lucido, e faccio le cose ben fatte....almeno. nonostante l'acqua mi faccia appiccicare sulle mani qualsiasi granaglia. Provo a gonfiare....moderatamente per non fumarmi anche la seconda bomboletta. Ma la camera non sta su nemmeno un secondo. Eppure avevo fatto tutto alla meraviglia. Forse era vecchia, e si era lacerata. Mi rendo conto che mi sono giocato il Jolly.
La pioggia in poco tempo diventa tempesta. Sono da solo, con una ruota forata, e non riesco a rendermi conto di quanta strada ci sia ancora per arrivare a Pianezze. Vegetazione completamente assente. Comincio ad avviarmi a piedi. Ma a piedi non è come andare in bici, e mi rendo conto che ci metterò un eternità.
Grandina.
Vedo un auto che sale in senso inverso. E' una Campagnola. Lo fermo, gli chiedo se mi può portare giù....almeno a Pianezze. Mi risponde:
Io devo andare dall'altra parte
Chiude il finetrino e riparte. Subito non mi rendo conto della gravità, nonostante sia ancora lucido. Ma stò nel bel mezzo di una vera bufera di vento, pioggia e grandine. Comincio ad impensierirmi.
Decido di salire in bici e di scendere con la ruota forata. Non so come, in che maniera, ma scendo. C'è talmente tanto vento che sono continuamente sbilanciato con la bici, che rischio di cadere più volte. A fatica tengo gli occhi aperti. Comincio ad avere freddo. Molto freddo. E non vedo la fine. E' scesa talmente tanta acqua, che ci sono dei veri e propri torrenti sulla strada. Il piede, costretto a terra è come se fosse dentro ad un secchio pieno d'acqua.
Freno con i freni che non frenano...e con le tacchette. Come non bastasse, il freddo e la tensione mi sparano sulle gambe due bei attacchi di crampi. Ci mancavano solo quelli.
Comincio a vedere qualcosa. Si, si. Mi sembra proprio Pianezze. Sono salvo. Vedo la Baracca che vende il formaggio, e tutto attorno le bici degli altri. Mi sembra di essere come un bambino che vede la propria mamma nei momenti più difficili.
Credetemi che non sto esagerando per fare Cronaca.
Metto la bici al primo posto che trovo. Non me ne frega assolutamente un cazzo. Nemmeno se me la fregano sotto gli occhi. Entro nella casetta. Tutti pensavano che fossi morto. Comincio a tremare come un Vibro Massaggiatore. Non riesco a tenere in mano nemmeno il bicchiere di acqua calda....ancora acqua. Ci provo più volte ma me lo verso direttamente nelle mani. Sono al limite dell'Ipotermia. Non so di preciso quanto tempo sia rimasto sotto a quella tempesta. Mi sembra un infinità. Cerco di scaldarmi, ma è veramente difficile. Anche gli altri battono i denti. Si comincia pensare a come fare per scendere i 12 km del Cesen. Intanto la pioggia comincia a dare qualche tregua. Avrà fatto in tutto 30/40 minuti di paura. Ma non ne sono veramente sicuro.
Tregua. si decide di ripartire. Intanto il Franky mi cambia la camera anteriore. Grazzzzzzzzziiiiiieeeeee. Io nemmeno riesco a tenere in mano la bici.
Facciamo per ripartire. Mi sembra di essere uno Zombie, ma ci proviamo....ci proviamo sto par de Cojotes. fermi Tutti.
La discesa che ho fatto, ha rovinato in più punti il copertone, facendo fuoriuscire delle bolle di Camera d'aria. Ci rifermiamo poco più avanti, dove c'è il ristorante. Per fortuna cerco di essere il più previdente possibile, e porto sempre con me un pezzo di copertone tagliato ad hoc.
Mi dicono che dentro....c'è il caminetto acceso. Io non ci penso nemmeno un secondo e mi fiondo a pochi centimetri dalle fiamme. Il Franky anche questa volta mi sistema per bene la ruota.
10 minuti davanti al camino per farmi ricordare con esattezza il mio nome. Il meteo si sistema leggermente, anche se fa molto freddo, e decidiamo di scendere con molta calma. La strada è veramente invasa da detriti di tutti i tipi, disseminati dappertutto. Dobbiamo stare veramente attenti a non forare di nuovo. Cominciamo a vedere anche il sole. Arriviamo in piazza a Valdobbiadene......il resto non ve lo racconto, ma vi dico, che.....in più di 10 anni che pratico ciclismo, io non ho mai affronatato un avventura del genere, e vi assicuro che mi sono cacatoaddosso.
P.s. un ringraziamento davvero speciale a quel FigliodePuta che non mi ha dato il passaggio in macchina.
....sono ancora qui a scrivere
https://maps.google.it/maps?hl=it&ll=45 ... 1&t=m&z=15[/googlemap]
Andiamo con ordine:
Al Ritrovo siamo solo io e il Franky. Ci guardiamo in faccia e decidiamo subito di seguire il Team Parolin, per movimentare di più il giro. Leggermente in ritardo, ci raggiunge come un caccia il Fiore.
Due parole ci bastano per capire che il giro previsto sarà Cesen dal Combai . Il meteo non è eccellente, ma nemmeno da preoccuparci troppo. Anzi, in alcuni punti vediamo anche qualche raggio di sole.
....Stiamo arrivando sulla Feltrina, io davanti a tutti cerco di tirare il gruppo. Foratura alla posteriore. Cambio ruote alla F1, e ripartiamo. Il Team Parolin si avvantaggia ma ci aspetta. Arriviamo in zona Guia e cominciano le prime frustate. Siamo ai piedi della salita e siamo già belli al gancio. Tutti si avvantaggiano. Io aspetto il Fiore in leggero ritardo, e saliamo assieme, visto che lui l'aveva già fatta, mentre per me era un versante inedito. Mi conferma una salita di media difficoltà, con finale da Mandorlato, e poi leggero falsopiano di 3 km che portano a Pianezze, con totale assenza di vegetazione.
Eccoci all'ultimo tratto duro, nel frattempo qualche nuvola bassa ci fa compagnia. Arriviamo nel falsopiano, e comincia qualche goccia di pioggia. Il Fiore si ferma per mettersi la mantellina, io mi fermo poco dopo. Il Fiore mi passa e mi da qualche decina di metri.
Pochi metri, e foro per la seconda volta. Ora l'anteriore. Non so se ho preso un sasso o una buca, ma la camera scende immadiatamente. Mi rendo conto che sono abbastanza nella CaCCa. Senza camera di scorta, senza nessuno che mi può aiutare....e comincia a piovere. No, passano due del Team e mi faccio passare subito una camera. Mi metto all'opera, ma la pioggia comincia a diventare molto insistente. Sono lucido, e faccio le cose ben fatte....almeno. nonostante l'acqua mi faccia appiccicare sulle mani qualsiasi granaglia. Provo a gonfiare....moderatamente per non fumarmi anche la seconda bomboletta. Ma la camera non sta su nemmeno un secondo. Eppure avevo fatto tutto alla meraviglia. Forse era vecchia, e si era lacerata. Mi rendo conto che mi sono giocato il Jolly.
La pioggia in poco tempo diventa tempesta. Sono da solo, con una ruota forata, e non riesco a rendermi conto di quanta strada ci sia ancora per arrivare a Pianezze. Vegetazione completamente assente. Comincio ad avviarmi a piedi. Ma a piedi non è come andare in bici, e mi rendo conto che ci metterò un eternità.
Grandina.
Vedo un auto che sale in senso inverso. E' una Campagnola. Lo fermo, gli chiedo se mi può portare giù....almeno a Pianezze. Mi risponde:
Io devo andare dall'altra parte
Chiude il finetrino e riparte. Subito non mi rendo conto della gravità, nonostante sia ancora lucido. Ma stò nel bel mezzo di una vera bufera di vento, pioggia e grandine. Comincio ad impensierirmi.
Decido di salire in bici e di scendere con la ruota forata. Non so come, in che maniera, ma scendo. C'è talmente tanto vento che sono continuamente sbilanciato con la bici, che rischio di cadere più volte. A fatica tengo gli occhi aperti. Comincio ad avere freddo. Molto freddo. E non vedo la fine. E' scesa talmente tanta acqua, che ci sono dei veri e propri torrenti sulla strada. Il piede, costretto a terra è come se fosse dentro ad un secchio pieno d'acqua.
Freno con i freni che non frenano...e con le tacchette. Come non bastasse, il freddo e la tensione mi sparano sulle gambe due bei attacchi di crampi. Ci mancavano solo quelli.
Comincio a vedere qualcosa. Si, si. Mi sembra proprio Pianezze. Sono salvo. Vedo la Baracca che vende il formaggio, e tutto attorno le bici degli altri. Mi sembra di essere come un bambino che vede la propria mamma nei momenti più difficili.
Credetemi che non sto esagerando per fare Cronaca.
Metto la bici al primo posto che trovo. Non me ne frega assolutamente un cazzo. Nemmeno se me la fregano sotto gli occhi. Entro nella casetta. Tutti pensavano che fossi morto. Comincio a tremare come un Vibro Massaggiatore. Non riesco a tenere in mano nemmeno il bicchiere di acqua calda....ancora acqua. Ci provo più volte ma me lo verso direttamente nelle mani. Sono al limite dell'Ipotermia. Non so di preciso quanto tempo sia rimasto sotto a quella tempesta. Mi sembra un infinità. Cerco di scaldarmi, ma è veramente difficile. Anche gli altri battono i denti. Si comincia pensare a come fare per scendere i 12 km del Cesen. Intanto la pioggia comincia a dare qualche tregua. Avrà fatto in tutto 30/40 minuti di paura. Ma non ne sono veramente sicuro.
Tregua. si decide di ripartire. Intanto il Franky mi cambia la camera anteriore. Grazzzzzzzzziiiiiieeeeee. Io nemmeno riesco a tenere in mano la bici.
Facciamo per ripartire. Mi sembra di essere uno Zombie, ma ci proviamo....ci proviamo sto par de Cojotes. fermi Tutti.
La discesa che ho fatto, ha rovinato in più punti il copertone, facendo fuoriuscire delle bolle di Camera d'aria. Ci rifermiamo poco più avanti, dove c'è il ristorante. Per fortuna cerco di essere il più previdente possibile, e porto sempre con me un pezzo di copertone tagliato ad hoc.
Mi dicono che dentro....c'è il caminetto acceso. Io non ci penso nemmeno un secondo e mi fiondo a pochi centimetri dalle fiamme. Il Franky anche questa volta mi sistema per bene la ruota.
10 minuti davanti al camino per farmi ricordare con esattezza il mio nome. Il meteo si sistema leggermente, anche se fa molto freddo, e decidiamo di scendere con molta calma. La strada è veramente invasa da detriti di tutti i tipi, disseminati dappertutto. Dobbiamo stare veramente attenti a non forare di nuovo. Cominciamo a vedere anche il sole. Arriviamo in piazza a Valdobbiadene......il resto non ve lo racconto, ma vi dico, che.....in più di 10 anni che pratico ciclismo, io non ho mai affronatato un avventura del genere, e vi assicuro che mi sono cacatoaddosso.
P.s. un ringraziamento davvero speciale a quel FigliodePuta che non mi ha dato il passaggio in macchina.
....sono ancora qui a scrivere
https://maps.google.it/maps?hl=it&ll=45 ... 1&t=m&z=15[/googlemap]